venerdì 26 febbraio 2010

l'odore della primavera


Questo inverno ci ha portato ancora un'altra primavera fragile pronta a far tremare il cielo così come la mia pelle, che ancora è troppo bianca per questo calore, per questo sole che impaziente si affaccia tra le nuvole..MALEDETTA PRIMAVERA, sei tornata puntualmente..

Il fatto è che io non sono pronta per un'altra primavera, questo vorrebbe così dire che è gia passato un anno da quando la mia vita si è arrestata, è passato un anno da tutto quello che sono io, o meglio sono diventata.Mi manca l'aria, qui dentro non si respira, l'aria che respiro è estremamente tossica per il mio organismo, o forse sono io che sono tossica per la realtà che vivo. La stessa realtà che mi sta schiacciando, mi sta trasformando in un'essere inanimato,privo di ogni qualsivoglia sensazione ed emozione, inerme davanti ad una cascata di vita che si suicida davanti ai miei oggi..Gocce che percorrono il mio viso, fredde,ognuna per conto proprio cadono giù. Non ci credo, non posso, non voglio crederci.. ''questo tempo mi ricorda te..'' qualcuno mi disse.

Ancora sono qui con le lacrime agli occhi per il dolore a cucire con ago e filo le mie ferite che ultimamente si aprono fresche come non mai. Troppo lividi, troppe cicatrici nascoste, troppo sangue, troppo sangue. Vivere ogni giorno sperando di svegliarsi e non essere più se stessi, svegliarsi in un'altra viva, in un altro corpo, in un altro passato.

Eppure l'odore della primavera mi fa sentire viva, mi inebria, mi risveglia, come se ogni parte del mio corpo tornasse a muoversi normalemente, i miei occhi ci vedessero meglio, il cielo fosse più colorato,la gente più sorridente e la realtà più vera, sono la stessa di sempre,la stessa immagine riflessa su uno specchio rotto..per quanto mi impegni non riesco a vedere una figura omogenea, solo frammenti.Specchiandomi nella mia finitudine è passato un anno di narcisi e fuggevoli illuminazioni, glicine e note maledette, muri appesi a crocifissi,corpi che si muovono gli uni sugli altri senza sentimento, profumi senza odori,gente che viene,gente che va,e dentro lascia ben poche briciole.


La verità è che voglio solo essere salvata..e questo nessuno lo capisce.


Sono carne fresca al rogo.


mad word.

domenica 14 febbraio 2010

La quiete dopo la tempesta

Sono qui seduta su un muretto freddo di fianco al mare di febbraio alle 7 della sera di un venerdì qualsiasi..guardo consumarsi la mia prima Luky strike del pacchetto, la vedo li in fondo alla mia mano, immobile che brucia nella sua calma e tranquillità, lentamente si è inghiottita 3 minuti della mia vita,il fumo mi riscalda almeno un le guance rosse dal freddo e dalla brezza che sale dal mare. L'odore del mare mi piace. D'inverno mi tranquillizza, mi fa pensare all'equilibrio che c'è fuori dal mio corpo e dalla mia mente, tutto l'equilibrio che regna costantemente nonostante tutto.
Aristotele diceva che la condizione migliore, quella divina, è la condizione di immobilità perchè siamo essere che desiderano, il movimento implica desiderare, raggiungere qualcosa, ecco perchè la calma non ci piace.
Eccomi qui a trascorrere un nuova e uguale a tutte le altre domenica di febbraio.
ODIO LA DOMENICA..ODIO QUESTA FINTA CALMA.
serena.